... percorrendo i km del manto stradale non è raro imbattersi in alcuni asfalti un po' bastardi. L'occhio del motociclista esperto li individua all'istante e non si fa ingannare. Si tratta del manto stradale, solitamente di colore grigio chiaro, caratterizzato da una insolita lucentezza. Una pavimentazione assolutamente priva di scabrosità dove la superficie del pneumatico possa aggrapparsi, quindi scivolosissima. Dinanzi ad una simile situazione non rimane che... divertirsi! Mettendo leggermente in piega la moto si spalanca energicamente il gas. Ecco che il mostro parte in derapata di potenza. Il retrotreno della gomma schizza lateralmente mosso dai cavalli del vostro pompone: una meraviglia. Dosando il gas con maestria, la svirgolata si prolunga e si sviluppa in maniera costante regalando momenti di esaltante divertimento...
...sono passato dal 600 carburatori al 900 iniezione, la diversità a livello di motore è davvero ragguardevole. Quest'ultimo, pur essendo dotato di un motore di maggiore cubatura, è più mansueto nelle partenze. Forse l'aspetto che più mi ha entusiasmato è la differenza nell'allungo. Penso che in sella al 900 si possa parlare veramente di "piacere di guida": quando ti trovi in curva hai sempre motore a disposizione. Puoi permetterti di aprire il gas e fare anche il curvone più lungo tutto in tirata senza che il motore arrivi "alla fine". Un vero spasso...
...viaggiare in gruppo è una esperienza galvanizzante, soprattutto se i partecipanti sono anch'essi in sella ad un mostro. Già tre Monster che viaggiano affiancati fanno davvero scena, immaginarsi quando il gruppo sale di numero fino a dieci od oltre. Sono venti marmitte rombanti che solcano tuonando il manto stradale dirette verso una comune meta. E' questo aspetto che mi ha spinto a fondare il DMC: l'idea di "muoversi rumorosamente assieme", uniti dalla passione e dalla sensazione di libertà che solo un mezzo a due ruote può regalare...
...viaggiare di notte ha un fascino unico, forse la mancanza di traffico che ti fa sfrecciare più libero, forse l'effetto ipnotico dei lampioni stradali che si susseguono con costanza o le luci colorate delle insegne che si incontrano lungo il tragitto. Forse ancora la consapevolezza che le pattuglie stradali non sono lì a controllarti come accade di giorno. Una sera in particolare mi sentivo padrone del manto stradale, quando sfrecci in autostrada ad oltre duecento all'ora sulla corsia di sorpasso si fanno da parte tutti, una sensazione di potere ti assale...
...mamma mia quant'acqua quel giorno. Mamma mia! In 65.000 km in sella ad una moto non avevo mai preso un'inzuppata del genere. Eravamo appena usciti da una bruschetteria in quel di Predappio Alta. Avevamo mangiato veramente di gusto. Peccato che la digestione non sia stata altrettanto agevole: dopo una decina di km percorsi lungo la strada del ritorno, è iniziato a piovere; prima qualche goccia sporadica, poi, col passare dei km, l'intensità aumentava fino a diventare pioggia battente. Che fare? Tra un'ora sarebbe calata la tenebra, al disagio del bagnato si sarebbe aggiunto quello dovuto all'oscurità. Meglio sfidare le avversità e proseguire imperterriti. Morale della favola, abbiamo percorso 120-130 km sotto il diluvio. Dopo 8-9 km iniziavo a percepire quella sensazione di freddo dovuto alla tuta in pelle bagnata. Sentivo le gocce d'acqua che, scendendo lungo le gambe, andavano ad infilarsi dritte dritte negli stivali... Nooo! Dopo una fortuita serie di tre semafori verdi ebbi la sgradevole sensazione di appoggiare il piede a terra di fronte ad un perentorio rosso. Sembrava di aver pestato una spugna pregna d'acqua (e per di più fredda). Appena realizzato del grave stato di inzuppamento in cui versavo il primo sguardo è stato per il conta km. Orrore più di 100 km mi separavano dal portone di casa. Ok, stringiamo i denti e proseguiamo...