...quando mi fermo dopo un lungo viaggio mi piace rimanere a guardare la moto. E' un modo per ringraziarla delle emozioni che ti ha regalato. I pneumatici ben anneriti dai tanti km percorsi. Le marmitte ancora roventi ti investono del loro calore. Il motore odora dell'olio che, circolando, lo ha lubrificato durante il viaggio. Il rumore del metallo in contrazione si traduce in un ticchettio che rende la moto quasi viva, parlante...
...la prima modifica che ho fatto alla mia moto è stata quella di aprire la coppetta della frizione a secco. L'ho fatto subito, non ho saputo resistere... Il tintinnio di quell'organo in movimento è musica per le mie orecchie. L'apice della melodia, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, lo si ottiene a gas zero. Il minimo è altamente instabile ed il motore sembra spegnersi da un momento all'alto. In questi istanti, quando il minimo è altalenante la frizione suona come non mai e le soste ai semafori non sono poi così lunghe e noiose...
...quando salgo sulla mia moto sono assalito da un turbinio di emozioni... Le prime sensazioni le avverto all'avviamento. A seguito della leggera pressione del pulsante d'accensione fa seguito l'esile rumore elettrico del motorino d'avviamento, presto travolto dal rombo desmodromico del bicilindrico che si è appena svegliato...
...non so se avete mai notato l'evoluzione del rumore allo scarico lungo la curva di erogazione. Quando spalanco il gas in maniera pesante il motore urla. La scatola filtro fa da cassa di risonanza amplificando il cupo rumore del vorace bicilindrico assetato di miscela. Il condotto di aspirazione è finalmente libero da elementi limitatori ed il risucchio del mix combustibile/comburente si traduce in un rombo sordo, forse più accattivante di quello allo scarico. Il motore sale di giri, nell'intervallo 5000-5500, il grido desmodromico si fa davvero rauco e brutale. La cattiveria che si sprigiona nella fase di aspirazione è udibile prevalentemente da chi ci precede, essendo i due cornetti di aspirazione rivolti in avanti. In più di un'occasione ho visto persone voltarsi spaventate dalla cattiveria del motore in rombante progressione (non parliamo degli antifurti che si azionano)...
...piegare col Monster è davvero un piacere. Il massimo dello spasso lo si raggiunge in situazioni di rapido cambio di direzione, come nelle curve ad "S". La moto si alza e si butta giù dal lato opposto con istantanea agilità. Puoi piegare quanto vuoi. Fino al limite. Quest'ultimo varia a seconda del tipo di asfalto. Per provare la tenuta in curva utilizzo un sistema semplice: quando sono in piega e valuto di essere in prossimità del limite, accelero, se la moto non si scompone, allora posso buttarmi ancora più giù. Se sento che il posteriore scivola verso l'esterno, tendendo al sovrasterzo, allora è segno che sono arrivato a bordo gomma o che il mix gomma asfalto non mi permette di osare di più. Una successiva sosta fornirà il verdetto. Quando mi fermo e vedo il pneumatico ben limato dal centro fino al bordo estremo del battistrada, so di aver usato la moto come si deve, arrivando al limite della sua ciclistica. La piega a sinistra ha, invece "l'avvisatore acustico". Si tratta del pomello che serve come appiglio per il cavalletto laterale. Quando sei giù giù, è la volta buona che gratta l'asfalto, è il segno che non bisogna andare oltre...